Archivio mensile Gennaio 2019

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San Paolo Banca dell’Adriatico

Pescara, 21.06.2006

Dall’integrazione dei 130 sportelli della Banca Popolare dell’Adriatico e delle 69 filiali Sanpaolo presenti nelle Marche, Abruzzo e Molise è nata San Paolo banca dell’Adriatico, la nuova ‘banca del territorio’ del Gruppo San Paolo Imi. I 199 sportelli dislocati lungo la dorsale adriatica sono al servizio di 240.000 clienti e possono contare su 1.700 dipendenti. 
La sede direttiva della nuova banca resta quella attuale di Pesaro, mentre vengono mantenuti i nuclei operativi di Teramo e Pescara. 
Nei giorni scorsi si è insediato anche il nuovo consiglio di amministrazione che vede confermato alla presidenza Giandomenico Di Sante e che resterà in carica fino all’assemblea che approverà il bilancio 2008. ”Viene premiata la grande capacità della Popolare dell’Adriatico di operare con successo nel mercato creditizio delle regioni dove siamo da sempre radicati – ha commentato Di Sante -. La decisione di far nascere la nuova banca facendo perno sulla Popolare dell’Adriatico valorizza appieno questa nostra capacità e il consolidato rapporto che siamo stati capaci di creare nel tempo con il nostro territorio”. 
”Con Sanpaolo Banca dell’Adriatico ci attende una sfida impegnativa – ha aggiunto il direttore generale della nuova banca Roberto Troiani – per far nascere quella che ci auguriamo possa essere la prima banca della dorsale adriatica, al servizio della società e dell’economia del territorio”. 
Il nuovo consiglio di amministrazione vede confermati Giandomenico Di Sante, come già detto alla presidenza, Achille Marchionni alla vice presidenza, Roberto Troiani direttore generale e, come consiglieri, Giovanni Cannata, rettore dell’Università di Campobasso, Alberto Drudi, presidente della Camera di Commercio di Pesaro e Urbino, Mario Damiani, commercialista e presidente nazionale dell’Ordine dei Dottori Commercialisti, nonchè docente universitario, Carlo Lucarelli, presidente della Società Regionale di Garanzia Marche, Lauro Nardinocchi, industriale della Val Vibrata (TE), Carlo Ricordi e Leone Sibani, esponenti della Capogruppo Sanpaolo IMI. 
Il collegio sindacale è composto da Giampaolo Farina (Presidente), Riccardo Ranalli e Luca Del Federico, sindaci effettivi, Francesco Pietrocola e Roberto Ricci, sindaci supplenti. 

DiSimona

CIRC. N. 2/2012 – 24.01.2012
Iva edilizia – immobili ultimati oltre i 5 anni

Prima del “decreto liberalizzazioni” erano imponibili a Iva solo le cessioni di abitazioni costruite o ristrutturate da meno di cinque anni. Per effetto del decreto varato la settimana scorsa divengono invece imponibili a Iva, dietro opzione, sia le locazioni di abitazioni da parte delle imprese che li hanno costruiti o ristrutturati per la vendita sia le cessioni di queste abitazioni, anche se siano trascorsi i cinque anni dalla fine dei lavori di costruzione o di ristrutturazione.
L’effetto pratico è che, in caso di esercizio dell’opzione, l’impresa locatrice o cedente si sottrae al costo, patito in precedenza, corrispondente alla restituzione di una quota dell’Iva detratta nel corso dei lavori di costruzione o di ristrutturazione.
L’opzione per l’applicazione dell’Iva impedisce infatti il meccanismo del pro rata e quindi consente di non intaccare le detrazioni che l’impresa costruttrice o ristrutturatrice ha compiuto in passato.
Come detto, tuttavia, l’operazione non è senza costi, anzi: il sistema trasla sulla controparte il sacrificio di questa scelta legislativa.
Prima del ‘decreto liberalizzazioni’ la locazione esente da Iva comportava infatti l’applicazione dell’aliquota del 2% dell’imposta di registro, quando adesso, invece, il canone di locazione dovrà essere assoggettato all’Iva con l’aliquota del 10 per cento.
Ancora, nel caso di cessione di abitazione esente da Iva, si doveva applicare l’aliquota complessiva del 10% (per imposte di registro, ipotecaria e catastale) mentre ora, nel caso di opzione per l’imponibilità, si dovrà pagare il 10 per cento di Iva.
Sembra che non cambi nulla, rispetto al passato: invece notevole è il sacrificio per l’acquirente dell’abitazione in questione perché se il 10 per cento di registro, ipotecaria e catastale era calcolato sul cosiddetto ‘prezzo/valore’ registro, quando adesso, invece, il canone di locazione dovrà essere assoggettato all’Iva con l’aliquota del 10 per cento.
Ancora, nel caso di cessione di abitazione esente da Iva, si doveva applicare l’aliquota complessiva del 10% (per imposte di registro, ipotecaria e catastale) mentre ora, nel caso di opzione per l’imponibilità, si dovrà pagare il 10 per cento di Iva.

DiSimona

CIRC. N. 1/2012 – 17.01.2012
Superbollo auto – scadenza 31 gennaio

A partire dalle auto: dal 1° gennaio del 2012 sulle autovetture con potenza superiore ai 185 chilowatt scatterà un’addizionale erariale di 20 euro per ogni kW oltre la soglia. Per quelle oltre i 225 kW, già colpite dall’addizionale varata a luglio, il prelievo, di fatto raddoppia. L’effetto finale delle nuove disposizioni Monti è duplice:
– per le auto oltre i 225 kW l’entità della tassa è raddoppiata rispetto a quella pagata nel 2011;
– quelle da 186 a 225 kW diventano soggette al tributo per la prima volta nel 2012.
Le disposizioni con cui è stata introdotta l’addizionale a luglio (articolo 23, comma 21 del Dl 98/2011, convertito dalla legge 111 del 15 luglio) vengono integrate come segue (in grassetto la parte aggiunta dalla manovra Monti): «21. A partire dall’anno 2011, per le autovetture e per gli autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose è dovuta una addizionale erariale della tassa automobilistica, pari ad euro dieci per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a duecentoventicinque chilowatt, da versare alle entrate del bilancio dello Stato. A partire dall’anno 2012 l’addizionale erariale della tassa automobilista di cui al primo periodo è fissata in euro 20 per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a centoottantacinque chilowatt.»
La supertassa dovrà essere versata contestuamente al bollo auto e per il pagamento si dovrà utilizzare il modello F24 («elementi identificativi»), ma senza nessuna possibilità di ricorrere alla compensazione. Le maggiori somme incassate finiranno direttamente nelle casse dell’Erario. In caso di omessi o insufficienti versamenti scatterà una sanzione del 30 per cento.
La versione definitiva del decreto Monti conferma poi la supertassa per lo stazionamento delle imbarcazioni da diporto e quella sugli aeromobili privati.
Da maggio, quindi, tassazione maggiorata anche per chi ama andare per mare. Le unità con scafo superiori ai 10 metri pagheranno una tassa di stazionamento giornaliera o per frazione di giorno commisurata alla lunghezza delle imbarcazioni. Gli importi dovuti vanno dai 5 euro per le barche dai 10,1 ai 12 metri e toccano i 703 euro giornalieri per le imbarcazioni superiori ai 64 metri. Così, ad esempio, dal 1° maggio 2012 per una settimana di permanenza nello stesso porto i diportisti dovranno versare da 35 euro a quasi 5mila euro per i mega yacht. Nessun prelievo per le imbarcazioni in uso allo Stato, mentre sarà ridotto del 50% per le unità da diporto che sono in aree di rimessaggio in secco.
Il pagamento della supertassa sarà “controllato” con i pieni di carburante. Al momento del rifornimento, la ricevuta di versamento, anche elettronica, dovrà essere esibita all’Agenzia o all’impianto di distribuzione del carburante per ottenere l’uso agevolato del carburante per lo stazionamento o la navigazione. La stessa ricevuta andrà annotata nei registri di carico e scarico. Per i controlli sul corretto adempimento del nuovo obbligo tributario il processo verbale di constatazione potrà essere elevato anche dalle capitanerie di porto oltre che dai reparti nautici della Guardia di finanza e dagli altri organi di Polizia giudiziaria e tributaria. Le violazioni saranno inviate alle Entrate e per il contenzioso saranno comunque competenti le commissioni tributarie.
Gli aeromobili non sfuggiranno alla nuova “patrimoniale” pagando 1,50 euro a kg a partire dai mezzi con peso massimo al decollo fino a mille chili. Che diventano 7,55 euro per veicoli oltre le 10 tonnellate. Importi raddoppiati invece per gli elicotteri. Mentre per alianti, motoalianti, autogiri e mongolfiere la supertassa sarà pari a 450 euro.